A che serve bloccare 27 siti per colpa di “Un mostro a Parigi”?

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Il gip romano Massimo Di Lauro – accogliendo la richiesta della parte offesa (il distributore) e del pubblico ministero – ha disposto che 27 siti di streaming e file sharing (trasmissione econdivisione dei file) vengano oscurati.

Ecco la lista dei siti bloccati: bitshare.com, cineblog01.org, clipshouse.com, cyberlocker.ch, ddl-fantasy.org, filmfreestream.org, filmnuovistreaming.com, filmpertutti.tv, flashdrive.it, flashstream.in, freakshare.com, gatestreaming.com, italiafilm2.com, likeupload.net, megaload.it, nowdownload.co, nowvideo.co, panicmovie.altervista.org, queenshare.com, rapidgator.net, robin-film.net, speedvid.tv, streamingworld.forumcommunity.net, uploaded.net, uploadjet.net, videopremium.net, yourlifeupdated.it.

Tutti sarebbero “colpevoli” di aver diffuso materiali coperti dal diritto d’autore e in particolare il film d’animazione “Un mostro a Parigi”. Una decisione che sta facendo discutere. Anche perché alcuni dei domini in questione funzionavano anche come file locker, cioé siti di deposito dei files in stile Dropbox. Dunque perché arrecare un danno anche a chi li usa correttamente? E perché non limitarsi a invitare i siti in questione a rimuovere i file incriminati?

Ma la questione di fondo è sempre la stessa: a chi serve questo provvedimento? Chi vuole vedere assolutamente quel film senza pagare, probabilmente, se lo sta già scaricando su eMulè o su Torrent. Se non ha aggirato i blocchi con qualche facile trucchetto. Dunque? Il blocco dei siti non porta ad alcun risultato concreto. O forse serve soltanto a fare pubblicità al film.

In qualsiasi caso vi rimando a una riflessione di qualche giorno fa sulla questione del diritto d’autore in Rete. E vi invito caldamente a rispondere alle domande dell’indagine lanciata da questo sito sullo stesso argomento: bastano tre minuti.

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