Se il peer-to-peer è anonimo, offline e viaggia sui muri di casa

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I miei “venticinque lettori” – che poi sono mediamente un centinaio al giorno – lo sanno già. Non sono un nativo digitale (nella mia classe del liceo internet l’avevano soltanto in due e le versioni di compito si copiavano ancora andando in biblioteca alla ricerca di traduzioni già pronte), ma sono convinto da sempre che i contenuti culturali immateriali debbano essere a disposizione di tutti. Gratuitamente. Ho scritto come la penso in diversi post (come questo) e lanciato una breve indagine per sondare l’opinione dei navigatori (vi bastano tre minuti di tempo).

Per questo potrete forse capire la mia emozione quando ho scoperto che a pochi metri da casa – nel centro storico di Brescia – c’è una dead drop. Dead Drops è un originale progetto lanciato dal newyorkese Aram Bartholl. Si tratta di un un sistema di peer to peer totalmente anonimo e off line. E si basa su un meccanismo molto semplice: chiavette Usb vengono murate in spazi pubblici e chiunque è libero di prelevare o inserire file collegandovi il proprio computer.

Diventare promotori del progetto Dead Drops – per quanti fossero interessati – è piuttosto semplice. Basta leggere il manifesto che trovate qui e quindi seguire le istruzioni riportate in questa pagina. Scaricate su una chiavetta i file deaddrops-manifesto.ita e readme-ita, aggiungete tutto quello che volete condividere con il mondo e partite alla ricerca di un buco in cui murarla (consigliati stucco, cemento a presa rapida o silicone). A questo punto scattate tre fotografie che comprendano una panoramica della strada, un primo piano e un’immagine che illustri il punto esatto in cui è stata collocata. Infine inviatele, con le coordinate geografiche, al sito. Avete dato vita a un distributore gratuito di cultura e di idee.

Una cosa folle? Forse. Ma sappiate che ad oggi il sistema Dead Drops conta 1.125 chiavette in tutto il mondo per un totale di 6mila Gigabyte disponibili. Nella mia Brescia, ad esempio, ce ne sono due: una in via Spalto San Marco 37 (la verificherò) e l’altra al 13 di via Alessandro Monti dal 29 agosto 2012 (che vedete nella foto che ho scattato nei giorni scorsi). Le testerò e vi darò conto di quello che ci ho trovato. Nel frattempo qui trovate la mappa aggiornata.

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