Dal 24 al 28 aprile a Perugia si terrà il Festival del Giornalismo (per gli amici ijf13). Un appuntamento – cinque giorni e 200 eventi tra keynote speech, incontri, tavole rotonde, interviste, presentazioni di libri, workshop, proiezioni di documentari, concorsi, premiazioni e mostre – a cui spero davvero di poter essere presente (se qualcuno dei miei 25 lettori avesse le stesse intenzioni mi faccia sapere).
Protagonisti della kermesse saranno ovviamente i grandi ospiti internazionali (da segnalare in particolare la presenza della blogger cubana Yoani Sanchez, per la prima volta in Italia). Ma soprattutto la grande crisi dell’editoria nell’epoca del web 2.0. I giornali tradizionali e i giornalisti nati nel Novecento rischiano seriamente di non sopravvivere alla rivoluzione sociale, economica e culturale di internet e dei social. Che significa gratuità, condivisione e produzione collettiva dei contenuti, orizzontalità, velocità, competenze tecniche, parcellizzazione delle fonti, democrazia e tante altre cose.
Non a caso lo slogan scelto dagli organizzatori è decisamente social: “No paywall here!”, che vuole “comunicare questa caratteristica che rende unica la manifestazione, considerando che altri eventi internazionali, organizzati con speaker di alto profilo, prevedono sempre un registration fee anche abbastanza elevato e per molte persone inaccessibile”.
L’hashtag ufficiale della manifestazione è #ijf13.